tag:blogger.com,1999:blog-45526656891943887632024-03-05T10:05:02.628+01:00SPAZI APERTIBlog per studenti di italiano L2 o LS: lingua, arte, storia, attualità e quant'altro concerna il Belpaese.Unknownnoreply@blogger.comBlogger29125tag:blogger.com,1999:blog-4552665689194388763.post-80509680774177992132014-01-15T10:12:00.000+01:002014-01-15T10:15:36.693+01:00Lo sguardo di Marcello<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgkcXNmoukk0S3lljUC0tNf4w0-v3fdPEIZYkp3pVHEf7U0hHQeUhd004H7liRhajayAml2y-vWwi6pVCpV4yzFUMrbc_u-3ZOBnR40cQReyF9VQhUzQOxbZx3kVWCqc1FkPrXJLCaKYSX8/s1600/marcello.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgkcXNmoukk0S3lljUC0tNf4w0-v3fdPEIZYkp3pVHEf7U0hHQeUhd004H7liRhajayAml2y-vWwi6pVCpV4yzFUMrbc_u-3ZOBnR40cQReyF9VQhUzQOxbZx3kVWCqc1FkPrXJLCaKYSX8/s1600/marcello.jpg" /></a></div>
Non c’è alcun dubbio, fin dall’inizio gli occhi di Marcello mi hanno sconvolto. Forse sono una donna troppo azzardata dato che descrivere quest’uomo impareggiabile, attore capace di mettersi nella pelle di qualunque personaggio è quantomeno rischioso. <br />
Dunque, con i suoi capelli consistenti e folti, gli occhi sgranati, il naso dritto né troppo grande né troppo piccolo e la sua bocca, semplicemente PERFETTA. Le labbra grosse, virili, insomma... invitanti. Così era Marcello, attore intramontabile, attore che ha lasciato un vuoto incolmabile nel mondo del cinema.<br />
<a name='more'></a><br />
Mastroianni, animale da palcoscenico, bello da morire, attore impeccabile, era portato per mettersi nei panni di qualunque personaggio, sia un romano cialtrone e spaccone, sia un superstizioso napoletano. <br />
Il suo volto era un insieme armonioso e proporzionato. Ma, secondo me, lo sguardo di Marcello era la sua arma segreta. Con i suoi occhi ci parlava d’amore, di furbizia, di scetticismo, di gioia o di positività. <br />
La sua corporatura assolutamente slanciata, magra, elegante... Sì, Marcello era bello “per natura”, senza ritocchi, senza tossina botulinica, senza photoshop. Lui era bello per se stesso, mascolino, in poche parole un UOMO con la U maiuscola. <br />
Non solo era bello da morire, ma era anche uno in gamba, ferrato nella recitazione, intelligente, impegnato e soprattutto umile. Ogni volta che girava un film, ce la metteva tutta e ci lasciava un po’ della sua anima in ogni personaggio. Mastroianni fu da sempre un bell’uomo, con o senza i baffi, con la barba, rasato, che ne so...!
Vorrei anche sottolineare la dignità della sua vecchiaia. Negli ultimi anni della sua vita, ci ha regalato dei film davvero sconvolgenti come Sostiene Pereira o Stanno tutti bene.<br />
Marcello Mastroianni si spense il 19 dicembre 1996, quindi domani si compiono 17 anni da quando ci ha lasciati.<br />
Yolanda Castellano – 18/12/2013 (alunna del livello avanzato)
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Per ricordarlo ecco un video in cui Marcello Mastrianni parla di se stesso e della sua amata Napoli.<br />
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MARCELLO MASTROIANNI e l'umanità dell'amata Napoli
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<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="//www.youtube.com/embed/4tZLSo5X9bM?rel=0" width="560"></iframe><br />
<br />Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4552665689194388763.post-9950689788272891042014-01-02T02:54:00.000+01:002014-01-06T05:15:05.644+01:00Il difetto degli italiani è la superstizione?<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg3PdKVbt8gEBXX_hshUUonOaDdOf_s6aduKi6vtA_RdI2WQHKOeqYVIAm8UBMRxQucjmRyH05eAEoTbwnhLD3rCXnGQRJ4Rbeg4zvbiBbMtAqqKrI52xbZYhBPjOESjEGTqnoBD-KPfOLy/s1600/italians.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg3PdKVbt8gEBXX_hshUUonOaDdOf_s6aduKi6vtA_RdI2WQHKOeqYVIAm8UBMRxQucjmRyH05eAEoTbwnhLD3rCXnGQRJ4Rbeg4zvbiBbMtAqqKrI52xbZYhBPjOESjEGTqnoBD-KPfOLy/s1600/italians.jpg" /></a></div>
Riprendo qui di seguito due articoli per un dibattito in classe. Il primo, <i>Abbasso la nazione susperstiziosa (oroscopi compresi)</i>, di Beppe Severgnini, il secondo di Enzo Pennetta, <i>Il nostro difetto è la superstizione. Questo è quanto affermato da Beppe Severgnini, ma cosa è oggi la superstizione?</i><br />
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<b>Abbasso la nazione susperstiziosa (oroscopi compresi) </b><br />
Ha fatto bene Giorgio Napolitano, nel messaggio di fine anno, a leggere alcune lettere di cittadini italiani – lettere dal fronte, è stato scritto. Il Presidente è ricorso a una vecchia tradizione giornalistica, resuscitata da internet. Ben fatto, ripeto: chi smette di ascoltare, smette di capire. Vale per il nostro mestiere e per l’inquilino del Quirinale.<br />
Il Presidente ha ormai assunto il ruolo di papà della patria. Ho scritto “papà”, non padre: il termine è più affettuoso, e di affetto ha bisogno questo frastornato Paese (oltre che di riforme serie, dalla legge elettorale ai tagli di spesa pubblica – notizie del Commissario Cottarelli? E’ stato imbavagliato, ibernato, ministerializzato?). In un’epoca di padri assenti, frastornati o scavalcati, qualcuno deve pur assumersi il compito di rassicurare e spronare.<br />
Certo, ognuno di noi avrebbe voluto sentire almeno una cosa che non ha sentito. A me sarebbe piaciuto che Napolitano – dall’alto della sua doppia autorità, quirinalizia e partenopea – denunciasse la nazione superstiziosa. Che esiste, resiste, fa danni e proseliti.<br />
Pensate alla vicenda di Caterina Simonsen, insultata e minacciata perché favorevole alla sperimentazione animale, grazie alla quale è in vita. Animale, badate bene, vuol dire murina: topi. Topi che sterminiamo coi pesticidi, senza problemi; ma diventano sacri se usati per esperimenti scientifici, dove non hanno alternative: parlate con qualsiasi ricercatore, ve lo confermarà. Sostenere il contrario non è amore per gli animali: è superstizione.
Pensate alla vicenda Stamina: un metodo senza metodo, senza prove, senza risultati, propagandato da persone senza competenza che speculano sul dolore delle famiglie dei malati. Ci sono cascati anche alcuni media: penso a “Le Iene”, che conosco e stimo. Sostenere Vannoni non è coraggio civile: è superstizione.<br />
Voi direte: noi non cadiamo in certi tranelli! Però leggete gli oroscopi, magari. Superstizione blanda, d’accordo: ma la categoria è quella. Mi ha scritto un lettore, Tommaso Scozzafava (tom.sco@teletu.it). “Nessuno si preoccupa di verificare che le previsioni degli astrologhi si siano avverate, tranne il Cicap (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze), membro del European Council of Skeptical Organizations (mi piace!, ndr).”<br />
Scrive Tommaso: “Piccolo saggio previsioni 2013: Bertone sarebbe diventato Papa, il Movimento 5 Stelle si sarebbe fermato al 10%, Bersani sarebbe andato a Palazzo Chigi; ma nessuno – nessuno – aveva previsto le dimissioni di Benedetto XVI. Eppure i vari astrologhi continuano indisturbati a pubblicare, a dispetto di una legge che punisce l’abuso della credulità popolare. A distanza di duemila anni, rimane attuale il detto ‘Vulgus vult decipi’ con la naturale conclusione “Ergo decipiatur!’”.
Questa non ve la traduco: dopo tanto spumante, un po’ di latino fa bene. Un disincantato saluto di buon anno a tutti voi.
(dal Corriere della Sera)<br />
<b><a href="http://italians.corriere.it/2014/01/02/abbasso-la-nazione-superstiziosa/" target="_blank">Beppe Severgnigni</a></b>
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<b>Il nostro difetto è la superstizione. Questo è quanto affermato da Beppe Severgnini, ma cosa è oggi la superstizione?</b>
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L’articolo di Beppe Severgnini è apparso sul sito del Corriere della Sera il 2 gennaio all’interno del blog “Italians” e ha preso come spunto il discorso di fine anno del Presidente della Repubblica il quale a suo parere avrebbe omesso di citare un problema che invece sarebbe di primaria importanza per l’Italia, la superstizione:<br />
“Certo, ognuno di noi avrebbe voluto sentire almeno una cosa che non ha sentito. A me sarebbe piaciuto che Napolitano – dall’alto della sua doppia autorità, quirinalizia e partenopea – denunciasse la nazione superstiziosa. Che esiste, resiste, fa danni e proseliti.”<br />
Ma vediamo in particolare a cosa si riferisce Severgnini, il primo caso riguarda la sperimentazione animale:<br />
"Pensate alla vicenda di Caterina Simonsen, insultata e minacciata perché favorevole alla sperimentazione animale, grazie alla quale è in vita. Animale, badate bene, vuol dire murina: topi. Topi che sterminiamo coi pesticidi, senza problemi; ma diventano sacri se usati per esperimenti scientifici, dove non hanno alternative: parlate con qualsiasi ricercatore, ve lo confermarà. Sostenere il contrario non è amore per gli animali: è superstizione."<br />
Perfettamente d’accordo su questo punto, solo che non si tratta solo di superstizione ma anche di incoerenza perché accettare che si possa uccidere con un veleno un topo che infesta il proprio condominio e difendere lo stesso topo nel caso in cui si trovasse in un laboratorio significa avere uno sdoppiamento cognitivo. Quello su cui Severgnini dovrebbe principalmente riflettere, e far riflettere i suoi lettori, è il fatto che chi combatte la sperimentazione sugli animali lo fa in nome di quei principi di uguaglianza tra specie veicolati dalla visione del mondo di provenienza evoluzionista, come qui già evidenziato in Vivisezione: le contraddizioni degli evoluzionisti, e se quindi di superstizione si tratta è superstizione darwinsta e se ne dovrebbero indicare le radici senza limitarsi ad osservarla come un fenomeno misterioso.<br />
Subito dopo Severgnini indica un altro caso di superstizione:<br />
"Pensate alla vicenda Stamina: un metodo senza metodo, senza prove, senza risultati, propagandato da persone senza competenza che speculano sul dolore delle famiglie dei malati. Ci sono cascati anche alcuni media: penso a “Le Iene”, che conosco e stimo. Sostenere Vannoni non è coraggio civile: è superstizione."<br />
Sarebbe stato il caso di aspettare che la vicenda si fosse conclusa prima di esprimere giudizi di ‘superstizione’, la vicenda Stamina coinvolge aspetti così delicati e drammatici che prenderne spunto per un articolo sulla superstizione forse non era il caso. Per stigmatizzare la divulgazione della superstizione sarebbe bastato andare sulle colonne dello stesso quotidiano che ospita il blog di Severgnini e leggere ad esempio l’articolo “Janette, la maratoneta-vegana che ha sconfitto il cancro correndo: «Continuerei per sempre»“, un pezzo molto discutibile che alimenta, questo sì, false speranze. Un brano di vera disinformazione scientifica, sin dalle prime righe:<br />
Nel 2001, all’età di 52 anni, i medici le dissero che aveva appena 6 mesi di vita, che sarebbero forse potuti raddoppiare con le giuste terapie, a causa di una forma particolarmente aggressiva di cancro al seno. Una diagnosi terribile, che però Janette Murray-Wakelin, vegana e crudista convinta da tutta una vita, si rifiutò di accettare e una volta capito cosa avesse potuto causarle il tumore (ovvero, l’accidentale esposizione a delle sostanze tossiche durante due incidenti verificatisi qualche anno prima)…<br />
Tutto quello che si può capire è che l’alimentazione vegana non evita di ammalarsi di cancro, ma invece viene attribuita la causa della malattia a due misteriosi incidenti con esposizione a sostanze tossiche dalla capacità cancerogena incredibile. Ciò premesso, per guarire dal cancro bisogna correre ogni giorno… Troppo facile prendersela con Vannoni e ignorare le innumerevoli notizie di questo genere (nello stesso giorno vedi anche “Più sport al liceo, meno visite dal dottore da anziani“) che sono il fertilizzante della superstizione pseudoscientifica.<br />
Ma torniamo all’articolo di Severgnini che infine affronta il tema delle superstizioni in senso tradizionale, quelle riconosciute come tali e quindi in realtà abbastanza innocue:<br />
"Voi direte: noi non cadiamo in certi tranelli! Però leggete gli oroscopi, magari. Superstizione blanda, d’accordo: ma la categoria è quella. Mi ha scritto un lettore, Tommaso Scozzafava (tom.sco@teletu.it). “Nessuno si preoccupa di verificare che le previsioni degli astrologhi si siano avverate, tranne il Cicap (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze), membro del European Council of Skeptical Organizations (mi piace!, ndr).”<br />
Si può facilmente rispondere al Sig. Scozzafava chiamato in causa dall’autore, che nessuno si preoccupa di smentire le previsioni degli astrologi perché si tratta di un lavoro superfluo, lo sanno già tutti che si tratta solo di un gioco per divertirsi un po’ all’inizio del nuovo anno, e il CICAP anziché continuare a scoprire l’acqua calda verificando che gli astrologi sbagliano potrebbe andare a smascherare ben altre pseudoscienze, come quelle rappresentate da studi pubblicati su riviste scientifiche ma mal condotti o presentati in modo fuorviante, per non parlare dei veri e propri scandali come quello della falsa pandemia mortale del virus H1N1.<br />
In definitiva siamo di fronte ad un’efficace sintesi di come l’azione contro le errate convinzioni venga condotta su terreni già battuti da tempo, universalmente noti e ormai a tutti gli effetti innocui, e di come invece si tenda ad appiattirsi su comode versioni di agenzia su argomenti che, per la rilevanza sociale e culturale che rivestono, davvero meriterebbero una seria indagine giornalistica.<br />
Ma l’approfondimento e il controllo dei fatti non sono una caratteristica dei giornalisti di questo tempo, da loro non possiamo aspettarcelo, e nell’articolo di Severgnini questo è un messaggio nascosto tra le ultime righe:<br />
Eppure i vari astrologhi continuano indisturbati a pubblicare, a dispetto di una legge che punisce l’abuso della credulità popolare. A distanza di duemila anni, rimane attuale il detto ‘Vulgus vult decipi’ con la naturale conclusione “Ergo decipiatur!’”. <br />
E a quanto pare l’autore del detto aveva ragione: “Il popolo vuole essere preso in giro. Quindi sia preso in giro!”. Chi siano gli autori delle prese in giro più grandi (non certo gli oroscopi) lo lasciamo decidere a ciascuno, intanto grazie per avercelo ricordato.<br />
Ma, a proposito di mancanza di controllo delle notizie, è da notare che il detto latino citato non è affatto di duemila anni fa, l’autore di Italians dovrebbe sapere che non basta che una frase sia in latino per essere di circa duemila anni, si tratta infatti di un detto del Cardinale Carlo Carafa morto nel 1561.<br />
Questo, non la superstizione, è uno dei veri problemi su cui Napolitano non ha detto purtroppo nulla: il problema è che il popolo viene preso in giro, complice la cattiva informazione a mezzo stampa.<br />
<a href="http://www.enzopennetta.it/2014/01/italians-il-discorso-di-napolitano-e-il-problema-della-superstizione/" target="_blank">Enzo Pennetta</a>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4552665689194388763.post-64101840636556143852013-10-25T06:03:00.001+02:002013-10-25T08:26:27.898+02:00Improvvisati regista per un giorno. Se selezionato/a il tuo video formerá parte di un film di Gabriele Salvatores<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSkbng-maXEL-awT8SjX8E4C1oR3K-Tdp6JyE92ED-D5yWdzMVdm4xoIW6MPYAuJBFmumiV-HmncJK9KBGTAbFlEITjYGZzoSFKcwCxOCB3bXy4-JAJbBwCp8rbXHHhUr9pzwyByH2P3ln/s1600/italy-in-a-day.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSkbng-maXEL-awT8SjX8E4C1oR3K-Tdp6JyE92ED-D5yWdzMVdm4xoIW6MPYAuJBFmumiV-HmncJK9KBGTAbFlEITjYGZzoSFKcwCxOCB3bXy4-JAJbBwCp8rbXHHhUr9pzwyByH2P3ln/s1600/italy-in-a-day.jpg" height="115" width="200" /></a></div>
Mancano solo poche ore per potersi improvvisare regista per un giorno. Il 26 ottobre chi vuole potrà girare un pezzo della sua vita quotidiana. Queste testimonianze comporranno un film collettivo dal titolo <b><i>Italy in a day</i></b>. La selezione dei materiali, il montaggio e la scelta, la regia, è affidata al regista <b>Gabriele Salvatores</b>.<br />
<a name='more'></a>Ma come entrare a far parte di <i style="font-weight: bold;">Italy in a day</i>? Bisogna inviare a Salvatores e ai suoi collaboratori un video della durata massima di 15 minuti (ma se ne possono inviare diversi purché tutti sotto i 15 minuti) girato necessariamente il 26 ottobre. E quindi da mezzanotte e un minuto alle 11 e 59 del 26. Solo 24 ore di tempo per riprendere un momento della propria vita e 3 settimane (fino al 17 novembre) per registrarsi e caricare tutto sul sito <a href="http://www.italyinaday.rai.it/">www.italyinaday.rai.it</a>.<br />
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Si può usare una videocamera digitale o anche un cellulare di nuova generazione (la risoluzione minima richiesta è 1280x720) o uno smartphone. I video non vanno montati né corredati da colonna sonora, bisogna evitare di riprendere marchi e anche persone sconosciute: ben vengano invece amici, parenti, innamorati, anche parlanti. I video vanno caricati nel formato originale in cui sono stati girati, senza conversione né compressione, corredati da: titolo, luogo, ora di ripresa, strumento di ripresa utilizzato e i consensi delle persone riprese. Tutti gli autori dei video selezionati per il montaggio finale di <b><i>Italy in a Day</i></b> saranno citati come autori del film accanto al nome di <b><i>Gabriele Salvatores</i></b>. Un modo come un altro (ad avercene) per entrare nella storia del cinema.<br />
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Qui di seguito potete vedere il video in cui Grabriele Salvatores ci informa su cosa consiste l'iniziativa. Buona visione!<br />
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<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="300" src="//www.youtube.com/embed/pwRzmIv6MqI?rel=0" width="400"></iframe><br />
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Tra i film di maggior successo di Gabriele Salvatores si annoverano: <b>Marrakesh Express</b> (1989), <b>Mediterraneo</b> (1991 <b>Premio Oscar</b> come miglior film straniero), <b>Io non ho paura </b>(2003).Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4552665689194388763.post-88179050151945548482013-07-29T02:01:00.000+02:002014-01-06T02:27:51.849+01:00Spot antincendi boschivi<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjaHWJR_H3Okf4ZXLpsDbFDVRdc05DBzwB28KlsqtFpOlILoXnoYB6PK-1MS7a1eAlp-mTyDwmlimbm0Jc0UcoaV3UNMHhXg9MzIxyD3qLI89hv5R8MeATcIcEl0PqAzAzdkN07vHKNluT0/s1600/bosco.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjaHWJR_H3Okf4ZXLpsDbFDVRdc05DBzwB28KlsqtFpOlILoXnoYB6PK-1MS7a1eAlp-mTyDwmlimbm0Jc0UcoaV3UNMHhXg9MzIxyD3qLI89hv5R8MeATcIcEl0PqAzAzdkN07vHKNluT0/s200/bosco.jpg" height="141" width="200" /></a></div>
Il 30% della superficie dell'Italia è costituito da boschi, caratterizzati da un’ampia varietà di specie da quelli subaridi dell’estremo sud della penisola a quelli dell’arco alpino e costituiscono un'immensa ricchezza per l’ambiente e l’economia, per l’equilibrio del territorio, per la conservazione della biodiversità e del paesaggio. I boschi, inoltre, sono l’habitat naturale di molte specie animali e vegetali. <br />
<a name='more'></a>Tuttavia ogni anno decine di migliaia di ettari di bosco bruciano a causa di incendi di natura dolosa o colposa, legate alla speculazione edilizia, o all’incuria e alla disattenzione dell’uomo. Le conseguenze per l’equilibrio naturale sono gravissime e i tempi per il riassetto dell’ecosistema forestale e ambientale molto lunghi.<br />
I mesi a più elevato rischio sono quelli estivi, quando la siccità, l’alta temperatura ed il forte vento fanno evaporare parte dell’acqua trattenuta dalle piante, determinando condizioni naturali favorevoli allo sviluppo di incendi.<br />
Il ministero dell'ambiente ha lanciato una campagna contro gli incendi boschivi per l’estate 2013. Lo spot ha l'obiettivo di informare ed educare i cittadini al rispetto della natura e del patrimonio boschivo, evitando di mandare in fumo così anche il nostro futuro.<br />
Anche quest'anno a vigilare contro gli incendi boschivi c'è un forestale d'eccezione: l'attore <b>Terence Hill </b>nelle vesti di Pietro, il protagonista della fiction <i style="font-weight: bold;">Un passo dal cielo </i>girata nell'Alta Val Pusteria in Trentino Alto Adige.<br />
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<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="//www.youtube.com/embed/BuTDx2jjBx0" width="560"></iframe><br />
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E' la scelta migliore che si potesse fare. Lo spot rimanda alla fiction che riprende paesaggi mozzafiato tra le vette e le vallate dell'Alta Pusteria nel cuore delle Dolomiti. Pietro ha fatto della difesa della vita e della natura la sua missione e riesce a trasmettere un vero e genuino amore per la natura, per cui il pensiero che un incendio possa distruggere un solo albero di quelle valli lo fa rabbrividire. </div>
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<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="//www.youtube.com/embed/wDz0oSGmuJc?rel=0" width="560"></iframe><br />
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<br />Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4552665689194388763.post-34912898375336174412013-07-28T18:37:00.001+02:002013-11-16T20:59:46.693+01:00La vespa, mito italiano<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgPls7bbyPsh6SxFloWJozXWaH4LkdnN5J_vkxiz_UfI5BTGYoat5_7dWM7RYD5V_MDG02dtbtqri_uMznRjpL-Sx-3PaqkcKBlkfQg2Ugh2IJxRS31zRxEh8I-v5zUrn0JIhzqMODWK5mm/s1600/vespa_for_ever.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgPls7bbyPsh6SxFloWJozXWaH4LkdnN5J_vkxiz_UfI5BTGYoat5_7dWM7RYD5V_MDG02dtbtqri_uMznRjpL-Sx-3PaqkcKBlkfQg2Ugh2IJxRS31zRxEh8I-v5zUrn0JIhzqMODWK5mm/s200/vespa_for_ever.jpg" height="200" width="153" /></a></div>
Progettata dall’ingegner Corradino D’Ascanio, inizialmente doveva chiamarsi Paperino ma l'imprenditore Enrico Piaggio, vedendola, disse: “Sembra una vespa”. E Vespa sarà: 80mila lire per un sogno di libertà a 60 chilometri orari.<br />
All'inizio la Vespa è un’incognita tutta da scoprire. “Bisognerà farci l’abitudine”, commenta la gente. “Sembra proprio una vespa”. “Chissà se avrà fortuna?”. Ma dopo un breve rodaggio scoppia il boom. <b>L’Italia riparte in Vespa, si “vespizza”. </b>Diventa un mito lungo mezzo secolo, che attraversa la storia dell'Italia segnandone il costume e diffondendo la sua immagine nel mondo.<br />
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<b>L'Italia del dopoguerra</b> - L'Italia è un paese allo stremo delle forze; manca il lavoro, scarseggiano i beni di prima necessità, l'economia è nelle mani del mercato nero. Gran parte delle strade, delle linee ferroviarie e dei ponti sono interrotti quando non sono distrutti. Ma la guerra è finita e con essa lo spettro dei bombardamenti, dunque si può ricominciare a pensare al futuro; pietra su pietra inizia la Ricostruzione.<br />
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<object class="BLOGGER-youtube-video" classid="clsid:D27CDB6E-AE6D-11cf-96B8-444553540000" codebase="http://download.macromedia.com/pub/shockwave/cabs/flash/swflash.cab#version=6,0,40,0" data-thumbnail-src="https://ytimg.googleusercontent.com/vi/lsEV-lPfO_w/0.jpg" height="315" style="clear: right; float: right;" width="560"><param name="movie" value="https://youtube.googleapis.com/v/lsEV-lPfO_w&source=uds" /><param name="bgcolor" value="#FFFFFF" /><param name="allowFullScreen" value="true" /><embed width="560" height="315" src="https://youtube.googleapis.com/v/lsEV-lPfO_w&source=uds" type="application/x-shockwave-flash" allowfullscreen="true"></embed></object><b><br /></b><br />
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<b>Come nasce la Vespa</b> - Il problema della mobilità si pone subito come uno dei più urgenti per rimettere in sesto l'economia del paese. Si iniziano a ripristinare le linee tranviarie e tutti quei servizi pubblici che possano favorire la ripresa del lavoro, del commercio e dello scambio. In molti utilizzano la bicicletta, ma non sempre essa è sufficiente a coprire le distanze, soprattutto sulle dissestate strade di campagna; si soffre la mancanza di mezzi di trasporto pratici e a buon mercato. E' in questo contesto che Enrico Piaggio matura la sua fortunata intuizione e dà vita alla Vespa, che diventa subito il simbolo dell'Italia che si rimette in cammino.<br />
La sua azienda<b> </b>passa così<b> </b>dalla<b> </b>costruzione di velivoli con 26 metri di apertura alare a un mezzo su due ruote di poco più di un metro e mezzo di lunghezza. Il compito di uno dei suoi migliori collaboratori, il progettista Corradino D'Ascanio era quello di ideare un veicolo semplice, economico e alla portata di tutti, che sappia coniugare funzionalità ed estetica. Un'altra indicazione fornita direttamente da Enrico Piaggio al progettista è che <b>il veicolo deve piacere anche alle donne</b>.
Come racconta lo stesso D'Ascanio, il progetto della Vespa parte dall'uomo e dall'idea di farlo sedere comodamente. L'ingegnere non era un amante delle motociclette, che a lui parevano un mezzo imperfetto, ed è proprio lavorando su quelle imperfezioni che l'ingegnere disegnerà il suo gioiello. <br />
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<b>Arriva il successo</b> - L'imprenditore crede nella sua intuizione anzi, senza curarsi delle enormi difficoltà, <b>inizia la produzione in serie</b>.
Arriva il successo
In pochi mesi il piccolo scooter fa passi da gigante; sbaraglia la concorrenza e si impone sul mercato. Solo tre anni dopo, nel 1956, si festeggia la milionesima Vespa prodotta. Sono numeri che forse oggi non impressionano più di tanto ma che allora erano semplicemente inauditi.
Enrico Piaggio organizza subito la <b>distribuzione all'estero</b>. Negli anni Sessanta la Piaggio possiede stabilimenti in quasi tutti i paesi d'Europa e arriva anche Oltreoceano (in Brasile e poi in India). Già dai primi anni il prodotto viene differenziato per rispondere alle esigenze del mercato. Un altro punto a favore della Piaggio è che la Vespa viene messa in vendita con la possibilità di un <b>pagamento a rate</b>, una novità che rende il mezzo ancora più abbordabile.<br />
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<b>Il successo d'immagine - </b>Sin dai suoi esordi nella produzione di motocicli Enrico Piaggio è molto attento alla comunicazione del prodotto. Il primo manifesto pubblicitario, nel 1946, ritrae una <b>donna in sella allo scooter</b>; si tratta perdipiù di una donna che lavora. E' decisamente un messaggio anticipatore, in un paese nel quale le donne hanno appena votato per la prima volta.
L'immagine della Vespa si impone con forza; lo scooter diventa protagonista anche dei fumetti, per mano di un giovanissimo Jacovitti. Ma è il cinema a decretarne il successo definitivo. Sono soprattutto gli americani a richiedere la presenza della Vespa, considerandola l'emblema del carattere italiano. In particolare il film '<b>Vacanze romane</b>' di William Wyler, con Audry Hepburn e Gregory Peck che attraversano la capitale in sella ad una indimenticabile Vespa bianca, si trasforma nel 1953 in un vero proprio spot pubblicitario per la casa produttrice.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvrM29gV6UIOdKdwng6Mk9Nj77UO-ArUWwT-9qLDJCUbrN_upIPByi3ukObClA7PkYCbSRKlVBcT5Bj8Re-D1JF5O-AFTKwR3vQC_VBPCwT_MdHR3OJOO3ENmTDS0u3VbccDW2KvebXI-8/s1600/vespa_special50.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvrM29gV6UIOdKdwng6Mk9Nj77UO-ArUWwT-9qLDJCUbrN_upIPByi3ukObClA7PkYCbSRKlVBcT5Bj8Re-D1JF5O-AFTKwR3vQC_VBPCwT_MdHR3OJOO3ENmTDS0u3VbccDW2KvebXI-8/s1600/vespa_special50.jpg" /></a><b>La Vespa e il boom economico</b>
Sul finire degli anni Cinquanta l'economia italiana è ormai in crescita. Per la Vespa, tuttavia, il decennio successivo si apre con una flessione; è arrivata infatti sul mercato una <b>utilitaria a quattro ruote</b>. Grazie al boom economico, infatti, il target della Vespa si sposta sull'automobile e la Piaggio rischia di entrare in crisi proprio in una situazione economica complessivamente favorevole nel paese. La direzione dell'azienda, allora, decide di <b>puntare sui giovani</b>; riserva una particolare attenzione alla campagna pubblicitaria e allo stesso tempo introduce alcune innovazioni nel prodotto, a cominciare dal colore. Se fino ad allora la Vespa si era realizzata in tutte le tonalità di grigio, ora si propongono colori più appariscenti, come <b>il rosso o il bianco</b>.
Nel 1963 nasce la prima <b>Gianni Morandi</b>: tra i giovani è un grande successo. Un nuovo momento di difficoltà la Piaggio si trova a fronteggiarlo nel 1968. Con la contestazione i valori cambiano e, insieme ad essi, il linguaggio e la ormai ventenne Vespa rischia di non riuscire a stare al passo con la rapida trasformazione in atto. Ma la Piaggio riesce ancora una volta a reagire, e lo fa affidandosi ad una agenzia di pubblicità che rilancia lo scooter grazie ad una campagna rimasta storica, il cui slogan è '<b>Chi Vespa mangia le mele</b>'.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjt5hyKhQJRRs4jVM_gNoOBE1d6v7eVH5ffjaR87HBQAkI_dUBEu3eQ7ML8Pp-XHA7-7d-hLpjQuANP1mnszXcIfJPQy_vzX5XnxgFQAv0GjTmZnx_xCU4Uy3N84n1IdSXwFcnWdyb7gLAF/s1600/chi_vespa_mangia_mele.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjt5hyKhQJRRs4jVM_gNoOBE1d6v7eVH5ffjaR87HBQAkI_dUBEu3eQ7ML8Pp-XHA7-7d-hLpjQuANP1mnszXcIfJPQy_vzX5XnxgFQAv0GjTmZnx_xCU4Uy3N84n1IdSXwFcnWdyb7gLAF/s200/chi_vespa_mangia_mele.jpg" height="200" width="200" /></a></div>
'Vespa 50', un mezzo privo di targa che si può guidare senza patente, il cui testimonial d'eccellenza è <br />
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<b>La conflittualità sociale in fabbrica -</b> Gli stabilimenti di Pontedera sono famosi per gli scioperi storici, quelli che negli anni '50 o nei primi anni '60 duravano mesi e portavano dentro le fabbriche un tasso di conflittualità altissimo. In particolare la Piaggio è un'azienda che ha conservato, nel dopoguerra, un retaggio di autoritarismo derivato anche dalla sua storia di azienda quasi militare per il tipo di produzione realizzata. Nonostante la fortissima conflittualità, il legame con l'azienda è fortissimo.
In ogni caso lo stabilimento di Pontedera ha rappresentato per l'Italia l'emblema dello sviluppo e delle sue potenzialità, dalle difficoltà del dopoguerra al boom degli Anni Sessanta; un'eccellenza, sia dal punto di vista del design che di quello tecnico, che ha portato il paese a farsi conoscere ed apprezzare in tutto il mondo.<br />
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<b>La Piaggio dopo Enrico Piaggio</b> - Dopo la morte di Enrico Piaggio l'azienda viene guidata dagli Agnelli. Umberto Agnelli è Presidente della società dal 1964 al 1987. Gli Anni Settanta sono particolarmente positivi per l'azienda: a Pontedera i dipendenti toccano quota dodicimila. Gli anni Ottanta, invece, sono anni di declino e solo nel decennio successivo si vedono segni di ripresa con l'arrivo di Giovanni Albero Agnelli; una speranza che si infrange con la prematura morte, nel 1997, dell'erede dell'impero Fiat. La società passa nelle mani di Morgan Grenfell, nelle quali resta dal 1999 al 2003, quando passa sotto il controllo di Roberto Colaninno.<br />
Fonte: <b><a href="http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntate/forever-vespa/656/default.aspx" target="_blank">Forever Vespa, storia di un mito italiano</a></b><br />
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Ecco due film in cui la vesta fa da protagonista. Buona visione!<br />
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<b><i>Vacanze romane</i></b> del 1953 di William Wyler, in cui Gregory Peck e Audrey Hepburn si inoltrano nel traffico romano in sella a una Vespa 125.<br />
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<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="//www.youtube.com/embed/Nq5HigykHGA?rel=0" width="420"></iframe>
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Caro diario con Nanni Moretti (1993)<br />
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<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="//www.youtube.com/embed/U8eW7uCUqks?rel=0" width="420"></iframe><br />
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Se avete problemi con l'ascolto, prelevate la trascrizione <b><a href="http://www.italiano-elledue.com/images/parlare/nanni_moretti_in_vespa.pdf" target="_blank">Nanni Moretti percorre i quartieri romani in vespa</a> </b>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4552665689194388763.post-18257985562674081742013-07-28T15:58:00.000+02:002013-07-28T16:10:22.931+02:00La conquista dei colori<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgF04P2NZZN6VDIeCBHbfkx0bZZqbPLxxAcV1eVXZzhpegr2APfClhVT1wLK-F_CXVFHd-b3H062pnqbrVobUzw87F286A8qrsfnI9RP6FLsoLFXX4g88r1n2oGDtF2XLioVlZMFQjbKjTF/s1600/colori.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="158" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgF04P2NZZN6VDIeCBHbfkx0bZZqbPLxxAcV1eVXZzhpegr2APfClhVT1wLK-F_CXVFHd-b3H062pnqbrVobUzw87F286A8qrsfnI9RP6FLsoLFXX4g88r1n2oGDtF2XLioVlZMFQjbKjTF/s200/colori.jpg" width="200" /></a><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 11pt; line-height: 115%;">“La
conquista dei colori” è un viaggio alla scoperta di come il nostro mondo nel corso
dei secoli si è arricchito di milioni di sfumature, grazie alla comparsa di
tinte e colori sempre più brillanti. In questa puntata della trasmissione 'Ulisse', il conduttore Alberto Angela parte dal Paleolitico, quando l'uomo disponeva di solo 3 colori: nero, ocra e bianco. E man mano che prosegue la puntata scopriamo quanto la conquista di nuovi colori abbia cambiato la nostra vita.</span><br />
<a name='more'></a><br />
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 11pt; line-height: 115%;">Spero che il video sia di vostro gradimento.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 11pt; line-height: 115%;"><br /></span>
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<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="380" src="https://www.youtube.com/embed/videoseries?list=PLKRIy78KLz-rIUJM-CH8WmdXLAq5benxm&modestbranding=1&cc_load_policy=1&showinfo=0&rel=0&title=&autohide=1&iv_load_policy=3?theme=light&color=red" width="560"></iframe><br />
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 11pt; line-height: 115%;">Se non si dovesse vedere il video, cliccate:</span><br />
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<li><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 15px; line-height: 17px;"><a href="http://www.youtube.com/watch?v=DKU0Um2kZvc" target="_blank">La conquista dei colori 001</a></span><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 15px; line-height: 17px;"> </span></li>
</ul>
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<br />Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4552665689194388763.post-75249841792222264552013-07-07T07:04:00.000+02:002013-07-07T13:56:02.638+02:00Laguna di Caorle: Vallevecchia<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhXAec7jM6h3T6U_kfuS60WNmUGafGwnJ73AoLp0CSDWW-Z9R4LST6uc47fMNeSQkity_c66KmDxi7WPzFzDrlcvlWg3ztyv6u6J-LnCmbCf1JWwpRCCTDuirAiVEFczjo4_3g8eSfpvrPz/s1600/laguna-veneta.gif" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="187" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhXAec7jM6h3T6U_kfuS60WNmUGafGwnJ73AoLp0CSDWW-Z9R4LST6uc47fMNeSQkity_c66KmDxi7WPzFzDrlcvlWg3ztyv6u6J-LnCmbCf1JWwpRCCTDuirAiVEFczjo4_3g8eSfpvrPz/s200/laguna-veneta.gif" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Laguna veneta</td></tr>
</tbody></table>
L'Italia è ricca di lagune, soprattutto nelle coste adriatiche centro settentrionali o in Toscana e in Puglia. Le zone lagunari attualmente ospitano centri urbani molto apprezzati per il loro patrimonio storico artistico ed architettonico ed inoltre località balneari molto frequentate. La laguna principale è quella veneta e la zona lagunare per eccellenza è quella di Venezia, riconosciuta dall'UNESCO Patrimonio dell'Umanità. Di essa mi occuperò più avanti, ora vorrei farvi conoscere la laguna di Caorle un tempo area paludosa, adesso <b>terra di ricordi e di tradizioni</b>. <br />
Gli abitanti del luogo trovavano nella pesca la fondamentale fonte di sostentamento. I loro rifugi erano i casoni, povere case realizzate in legno e canne essicate. Durante il periodo di migrazione delle anguille i pescatori vivevano qui. <br />
<a name='more'></a><b>Ernest Hemingway</b>, in questo angolo di natura selvaggia trovò ispirazione per un suo famoso racconto "Di là del fiume e tra gli alberi" (1948) compiendo, nelle prime pagine del romanzo, la più bella descrizione di questa laguna.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiCjNW5J4sPgapXZkcS0oJe5Q5pUtZfqmEnqWEbHf6KYAVkY4YLyZzRAcdqCyrZSQ2d_ay97K8KbRbVcVWz6Qvb33DowGTb9cPjgUCu46qRPDHoaCSJgHhSxpeoNtj9CU_Nma7r1OSO0hkx/s1600/laguna_di_caorle.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiCjNW5J4sPgapXZkcS0oJe5Q5pUtZfqmEnqWEbHf6KYAVkY4YLyZzRAcdqCyrZSQ2d_ay97K8KbRbVcVWz6Qvb33DowGTb9cPjgUCu46qRPDHoaCSJgHhSxpeoNtj9CU_Nma7r1OSO0hkx/s200/laguna_di_caorle.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Casoni di Caorle </td></tr>
</tbody></table>
<br />
"Un autunno di giornate splendide, di brevissime piogge che lasciano il cielo più terso di prima e accendono di arcobaleno il collo e la testa dei germani reali e dei codoni che si alzano all'improvviso dai canneti verso spazi che sembrano eterni. I silenzi sono dolcissimi. I rumori sono quelli di un cefalo che qua e là guizza a mezz'aria e ricade nell'acqua, del fruscio delle foglie appena mosse dal vento, del richiamo degli uccelli migratori che arrivano dopo un lungo viaggio dai Paesi dell'Est e scendono con larghe volute sulla laguna di Caorle rimasta antica nei suoi umori e nel sapore della vita."<br />
<br />
"Quattro barche risalivano il canale principale verso la grande laguna a nord... Spuntò l'alba prima che giungessero alla botte di doghe di quercia immersa nel fondo della laguna... Il cacciatore... scese nella botte e il barcaiolo gli porse i due fucili... Ora c'era più luce, e il cacciatore riuscì a vedere il contorno basso della punta di là della laguna... più oltre c'era ancora palude ed infine il mare aperto... Osservò il cielo rischiararsi oltre il lungo margine della palude e vide in lontananza le montagne coperte di neve. Il colonnello udì uno sparo alle spalle dove sapeva che non c'erano appostamenti e voltò il capo a guardare di là dalla laguna gelata la lontana spiaggia coperta di falasco." (Ernest Hemingway, "Di là dal fiume e tra gli alberi ", 1948)<br />
<br />
Ecco un servizio tratto dal programma Geo&Geo, in cui vengono raccontati gli eventi più importanti della laguna di Caorle, del suo passato e del suo presente.<br />
Uno degli intervistati parla veneto. Anche se non capite tutto, fate attenzione all'accento, riconoscibile dalla cadenza.<br />
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Buona visione!<br />
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<table border="0" style="width: 50%px;"><tbody>
<tr><td><iframe allowfullscreen="true" mozallowfullscreen="true" scrolling="no" src="http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-2b12c5ac-f30d-413a-aeaf-3f26d35948e7.html?iframe" style="border: 0px; height: 100%; margin: 0px; padding: 0px; width: 100%;" webkitallowfullscreen="true"></iframe></td></tr>
</tbody></table>
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Abbiate un attimo di pazienza. Il caricamento del video può richiedere alcuni secondi. Se avete delle difficoltà cliccate <a href="http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-2b12c5ac-f30d-413a-aeaf-3f26d35948e7.html?refresh_ce"><b>Geo&Geo: Vallevecchia, la laguna di Caorle</b></a>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4552665689194388763.post-56768729506595572572013-07-07T01:48:00.001+02:002013-07-07T03:15:23.188+02:00Le sette sorelle: le isole Eolie<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhcSUh7O-riV71JwU4UxD-kEDuajOQf775RQH590t17dS3HImHx3nuDnRQ4ltKXYc0v9H1JTGdr25q3_v18Lv660fBZMammdXI_lhfjhIh3ZHFs08zcJMc8XZowj-xE49mh7gpUXWO3KxJ8/s1600/arcipelago.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="141" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhcSUh7O-riV71JwU4UxD-kEDuajOQf775RQH590t17dS3HImHx3nuDnRQ4ltKXYc0v9H1JTGdr25q3_v18Lv660fBZMammdXI_lhfjhIh3ZHFs08zcJMc8XZowj-xE49mh7gpUXWO3KxJ8/s200/arcipelago.jpg" width="200" /></a></div>
Le isole Eolie, dette anche isole Lipari, due di esse con vulcani attivi, <b>Stromboli</b> e <b>Vulcano, </b>sorgono di fronte alle coste tirreniche messinesi, formando un archipelago a forma di una grande Y. Secondo la mitologia classica erano la <b>dimora di Eolo</b>, Dio dei venti. Ulisse, durante il viaggio di ritorno in patria narrato da Omero nell'Odissea, viene ospitato da Eolo, avendo così modo di conoscerlo. I primi accenni storici alle Isole Eolie risalgono ad Aristotele (384-322 a.C.). Le isole sono nominate negli scritti di Strabone (63 a.C.-24 d.C.), geografo greco, di Plinio il Vecchio e di altri scrittori dell'antichità. <br />
<a name='more'></a>In tempi più recenti le Eolie, oltre ad essere meta di turisti attratti dalle bellezze naturali di queste isole, sono state anche parte del <b>cinema italiano</b>, da Nanni Moretti, ai fratelli Taviani fino a Massimo Troisi. In queste isole sono stati girati <em>Caro diario, Kaos, Il Postino</em>, tra altri.<br />
<br />
Non vorrei dilungarmi oltre. Nel servizio che vi propongo avrete modo di scoprire l'origine, la storia, le ricchezze delle isole Eolie.
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<table border="0" style="width: 50%px;"><tbody>
<tr><td><iframe allowfullscreen="true" mozallowfullscreen="true" scrolling="no" src="http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-3c85b8e6-acfb-40b8-99e1-f396dbee64b4.html?iframe" style="border: 0px; height: 100%; margin: 0px; padding: 0px; width: 100%;" webkitallowfullscreen="true"></iframe></td></tr>
</tbody></table>
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Abbiate un attimo di pazienza. Il caricamento del video può richiedere alcuni secondi. Se avete delle difficoltà cliccate <a href="http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-3c85b8e6-acfb-40b8-99e1-f396dbee64b4.html?p=0&refresh_ce"><b>Geo&Geo: Le Eolie</b></a>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4552665689194388763.post-71489830937242422142013-06-07T10:40:00.000+02:002013-06-07T20:13:27.948+02:00L'importanza delle scarpe<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgpPmDSQ7G4CuopkRl-CWdIfRVRvgswfctS7OM4_yXoDV2bYquoJMMfiaX8r8c4Um94r_Ue6iy44njvK_BcYc9cdDeHeDXOQKCk7g0NKGLoCG3fJ430zoXrJiI5xZiEMYpNBvo2BjhRro_T/s1600/scarpa.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="152" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgpPmDSQ7G4CuopkRl-CWdIfRVRvgswfctS7OM4_yXoDV2bYquoJMMfiaX8r8c4Um94r_Ue6iy44njvK_BcYc9cdDeHeDXOQKCk7g0NKGLoCG3fJ430zoXrJiI5xZiEMYpNBvo2BjhRro_T/s200/scarpa.jpg" width="200" /></a></div>
Girando ieri per la rete uno degli argomenti che più ha attirato la mia attenzione è stato quello sulle scarpe. Credete che sia banale parlare di scarpe? Forse no se pensiamo all'importanza del settore calzaturiero e del pellame, agli artigiani della scarpa o 'scarpai', agli stilisti di calzatura, ai consulenti d'immagine, senza tralasciare storici, antropologi, psicologi, podologi, ecc. ecc. E, siamo sinceri, meglio detto sincere, non sono le scarpe la nostra grande passione? Chi non si sofferma davanti alla vetrina di un negozio di scarpe? <br />
<a name='more'></a><blockquote class="tr_bq">
"Ogni scarpa una camminata, ogni camminata una diversa concezione del mondo" (da "Bianca" di Nanni Moretti, 1983)</blockquote>
La battuta tratta dal film di Moretti sintetizza il ruolo della scarpa non solo come prodotto in sé ma come elemento che influenza la persona e la sua psicologia.<br />
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Commentate le seguenti frasi:<br />
<ul>
<li>Le scarpe che indossiamo sono uno dei nostri biglietti da visita, rivelano dati della nostra personalità ben più di tante parole.</li>
<li>Le scarpe dovrebbero essere prima di tutto funzionali, comode e con un tocco estetico gradevole</li>
<li>Le scarpe oggi servono a tutto, tranne che a camminare. </li>
</ul>
<br />
<b>Ecco il famoso spezzone sulle scarpe:</b><br />
<b><br /></b>
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="285" src="http://www.youtube.com/embed/Ah_7wXqjq6w?rel=0" width="380"></iframe><br />
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<b>La trascrizione vi faciliterà la comprensione delle battute</b><br />
Ecco che le dicevo? Ogni scarpa una camminata. Ogni camminata una diversa concezione del mondo. Comunque volete stare comodi a casa vostra? Si, fate quello che volete, ma non le pantofole!
Le donne al limite possono mettersi le scarpe cinesi anche se mi hanno sempre lasciato un po’ freddo, quei colori così decisi, rosso-rosso, azzurro-azzurro, nero-nero. E poi quella specie di scollatura attraverso cui si intravedono alcune dita. Ma che, mi vuoi provocare facendomi vedere un po’ di dita? E allora le caviglie?
Io non sto malissimo, no, no. Ma questi, questi sono i sandali blu con quattro buchi che avevo da bambino, quando andavo d'estate, la domenica... Chissà chi è la madre... E quando ho visto le sue scarpe io ho capito tutto di lei: è un uomo che ha sofferto, che ha solo un paio di scarpe alla volta, che piano piano si consumano, diventano lise, perdono il colore. Quando io ho guardato le sue scarpe ho pensato: ora glielo dico subito.
- Che cosa?
Che sono io quello che cerca, che sono stato io.
- Ma perché, erano suoi amici, che cosa le avevano fatto?
Mi avevano deluso. Gli amici ti deludono, la gente normale no. A me piacciono le coppie felici, io li aiuto, li indirizzo sulla strada giusta, gli dò consigli, però non li seguo più quando fanno quegli errori così stupidi. Cominciano a dirsi le bugie, poi si separano, poi ritornano a stare insieme però è troppo tardi, perché ormai sono feriti e cattivi e allora non li voglio più vedere. Una volta era più facile giudicare, come con le scarpe: c’erano solo alcuni modelli, molto caratterizzati, erano quel tipo di scarpe e basta. Ora invece tutto è più confuso, uno stile si è intrecciato a un altro, le cose non sono più nette.
- No, scusi, stavamo parlando dei suoi amici..
- Si, gli amici non possono comportarsi così, perché io mica divento amico del primo che incontro. Io decido di voler bene, scelgo; e quando scelgo è per sempre.<br />
<br />
Vi consiglio un ascolto sulla storia delle scarpe dal titolo <a href="http://audio.radio24.ilsole24ore.com/radio24_audio/2013/130514-destini-incrociati.mp3" target="_blank"><b>Tacchi a spillo</b></a>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4552665689194388763.post-57967473943120102902013-05-29T02:23:00.001+02:002013-11-16T21:35:32.903+01:00Salumi italiani<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJkAonJfAseKOEj81q4quG-Wqh70BF_Vxzz-ElZUJ0RM4FBUAucANYGNAwlfjK2x12AS57glTc2BzlimUmf-sMlJtHiy2IfUbgqWFOI8A81abincFv_ra_Mzh8Q-u9REVMJNmjKWqsHzyB/s1600/images.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJkAonJfAseKOEj81q4quG-Wqh70BF_Vxzz-ElZUJ0RM4FBUAucANYGNAwlfjK2x12AS57glTc2BzlimUmf-sMlJtHiy2IfUbgqWFOI8A81abincFv_ra_Mzh8Q-u9REVMJNmjKWqsHzyB/s200/images.jpg" height="110" width="200" /></a>Amo la mortadella bolognese, ma quella autentica rotonda tagliata sottile a fette grandi che non si trova facilmente all'estero. Molte sono le contraffazioni, certo più economiche che però non hanno lo stesso sapore e profumo. Forse vi chiedete come mi sia venuta in mente la mortadella. Tutta colpa di una notizia di cui hanno parlato giornali e televisione in questi giorni. Dopo 15 anni, infatti, i salumi italiani<br />
<a name='more'></a>potranno essere nuovamente esportati e consumati negli Stati Uniti. La notizia a sua volta mi ha ricordato un film di Mario Monicelli del lontano 1971. Sofia Loren, nelle vesti di Maddalena, operaia in
un'azienda di salumi, raggiunge negli Stati Uniti il fidanzato. Ma resta
bloccata alla dogana, perché non vuole separarsi dalla mortadella che le hanno
regalato gli ex colleghi.<br />
Vi invito ad 'assaporare' la scena della mortadella.<br />
<br />
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="//www.youtube.com/embed/PAwAzIPmTi4?rel=0" width="560"></iframe>
<br />
Ecco ora un esercizio in cui ho utilizzato il testo della notizia: <a href="http://www.italiano-elledue.com/images/ArtNomiAgg/salumi_italiani.htm" target="_blank"><b>Salumi italiani</b></a>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Per visionare il video pubblicato dal Corriere della Sera cliccate <a href="http://video.corriere.it/gli-usa-danno-bentornato-salumi-italiani/262120e0-c757-11e2-803a-93f4eea1f9ad" target="_blank"><b>QUI</b></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<br />
<br />
<br />Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4552665689194388763.post-71882010744102536862013-05-13T03:48:00.000+02:002013-05-29T02:46:34.920+02:00Il cane a misura di padrone<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEir-MZIP-tCDr3WwVGE1T6FXPhCbO6-1UGBfeA_0YRaxg0EoFm8eCbOgzliIUvoXStk6pCWej4bnRf5BpglsNAZoBeD6ss8TpMEAD5cIY1quMtF6ta1tgT5OGRU0OvW7li4Z5JyJfSJR8w0/s1600/cagnolino.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="172" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEir-MZIP-tCDr3WwVGE1T6FXPhCbO6-1UGBfeA_0YRaxg0EoFm8eCbOgzliIUvoXStk6pCWej4bnRf5BpglsNAZoBeD6ss8TpMEAD5cIY1quMtF6ta1tgT5OGRU0OvW7li4Z5JyJfSJR8w0/s200/cagnolino.jpg" width="200" /></a></div>
Se il cane è grosso anche il padrone che lo porta a spasso lo deve essere. E' quanto prevede una recente ordinanza del Comune di Rota Imagna, in provincia di Bergamo, che entrerà in vigore dall' 1 giugno. Lo scrive oggi l'Eco di Bergamo. Nello stabilire l’uso di guinzaglio e museruola, l’ordinanza obbliga anche i padroni a tenere conto dei pesi reciproci. Dunque, tanti chili l’uno, altrettanti l’altro. Pena una multa da 25 a 150 euro.<br />
L'ordinanza ti sembra esagerata o dobbiamo tenerne conto quando scegliamo un compagno di vita a quattro zampe?<br />
<br />Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4552665689194388763.post-78413805053458598992013-05-04T16:25:00.002+02:002013-05-04T16:25:15.371+02:00NI - LETTURA - Storia della colf da Vermeer al webNI - Comprensione di lettura. Per accedere all'esercizio clicca <a href="http://www.italiano-elledue.com/images/lettura/Colf/badanti.htm" target="_blank"><b>QUI</b></a>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4552665689194388763.post-15000817499572136092013-04-18T18:01:00.001+02:002013-04-18T20:00:30.510+02:00Notizie - come si elegge il Presidente della RepubblicaOggi dalle ore 10, Senatori e Deputati sono chiamati a votare per il Presidente della Repubblica. La seduta si tiene nell’aula di <a href="http://www.camera.it/leg17/13" target="_blank"><strong>Montecitorio</strong></a>, quella della Camera dei deputati, e sono presenti i due rami del Parlamento. Votano prima i senatori e poi i deputati. Dopo ogni votazione si procederà alla conta dei voti. Se non ci sarà un nome che abbia raggiunto 672 preferenze, si provederà immediatamente con il secondo turno di voti. Oggi è previsto alle 15. Incrociamo le dita!<br />
<br />
Ecco un video che ci illustra come avviene l'elezione.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/js9iLNh8jCA?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Per saperne di più: <a href="http://www.quirinale.it/qrnw/statico/palazzo/storia/storia.htm" target="_blank"><strong>Il palazzo del Quirinale</strong></a>, sede ufficiale della Presidenza della Repubblica</div>
Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4552665689194388763.post-52216901210873881662013-04-18T17:33:00.001+02:002013-07-07T14:02:01.388+02:00NI1 - Per parlare - La saltatrice di corda più brava del mondo Quale bambino da piccolo non ha mai saltato alla corda? Immagino che pochi, anche se oggi non si gioca più per strada o sui marciapiedi. Comunque restano i cortili delle scuole o i giardini pubblici.<br />
<a name='more'></a>Nel seguente video potete ammirare la performance di Adrienn Banhegyi che fa parte del Circo Soleil. La saltatrice di corda ha vinto numerosi campionati mondiali ed europei e detiene due record del mondo per il <strong>salto con la corda</strong>. Il video è stato filmato a Budapest, in Ungheria. <br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/ofOJoK-eEWo?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<br />
<h3>
Attività</h3>
<ol>
<li>Parlate dei giochi della vostra infanzia.</li>
<li>Dove giocavate e con chi.</li>
<li>Quali sono i giochi preferiti dei bambini di oggi.</li>
</ol>
Vi invito a intervenire con un commento sull'argomento proposto.Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4552665689194388763.post-61671805557435236152013-04-18T16:03:00.002+02:002013-07-07T14:01:02.943+02:00Per parlare - Tutto a postoLe case di cinquant’anni fa erano molto diverse da quelle di oggi, spesso più grandi ma decisamente più ordinate, anche perché c’erano molte meno cose. Oggi, invece, le nostre case sono piene di oggetti, gli armadi straripano di abiti, le camere dei bambini sono piene<br />
<a name='more'></a>di giocattoli e le scrivanie sono spesso disordinate. Insomma non sempre siamo capaci di “mettere a posto” e trovare ordine. Eppure esistono delle figure professionali che possono spiegare come sopravvivere a questo accumulo di cose e oggetti e di suggerire soluzioni facili e alla portata di tutti. <br />
<br />
Vi propongo un video in cui delle professioniste ci aiutano a ordinare armadi e cassetti e, allo stesso tempo, ci spiegano perché tendiamo ad accumulare a volte oggetti decisamente inutili.<br />
<br />
<br />
<table border="0" style="width: 50%px;"><tbody>
<tr><td><iframe allowfullscreen="true" mozallowfullscreen="true" scrolling="no" src="http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-6f11a91f-4b12-4905-8d48-34b1d283eb92.html?iframe" style="border: 0px; height: 100%; margin: 0px; padding: 0px; width: 100%;" webkitallowfullscreen="true"></iframe></td></tr>
</tbody></table>
<br />
<br />
<h3>
ATTIVITÀ</h3>
<ul>
<li>Vi sono parse interessanti le proposte? </li>
<li>Quali adottereste?</li>
<li>Quali necessità profonde spingevano dopo la seconda guerra mondiale ad accumulare cibo?</li>
<li>E oggi quali impulsi ci spingono ad accumulare oggetti, quali scarpe, vestiti, giocattoli ed altro?</li>
</ul>
Parlatene con il compagno/a. <br />
<br />
Vi consiglio di prender appunti durante la visione del video.<br />
Fonte: <a href="http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-6f11a91f-4b12-4905-8d48-34b1d283eb92.html" target="_blank"><strong>Geo&Geo</strong></a> Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4552665689194388763.post-373442575135381822013-04-18T15:06:00.002+02:002013-07-07T14:02:47.612+02:00NI1 - Cloze - Le lasagneNI1- Cloze - Per accedere all'esercizio clicca <a href="http://www.italiano-elledue.com/images/cloze/le_lasagne.htm" target="_blank"><strong>QUI</strong></a><strong> </strong>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4552665689194388763.post-32499875248979692632013-04-14T17:37:00.005+02:002013-11-16T19:12:36.631+01:00NA2 - Per parlare - Nel circo della strada“Nel circo della strada puoi piangere e far piangere, pensaci. 3.860 morti per incidenti stradali in un anno”. E’ questo lo slogan della nuova campagna pubblicitaria firmata dal celebre fotografo Oliviero Toscani per la sicurezza stradale in collaborazione con la Fondazione Ania. <br />
<a name='more'></a><br />
Un clown che non ride e uno slogan “nel circo della strada puoi piangere e far piangere” seguito dalla parola “pensaci” e da un numero, 3860, i morti in un anno per incidente stradale. È questo il messaggio della nuova campagna sulla sicurezza stradale della Fondazione Ania, realizzata da Oliviero Toscani. “Le strade italiane sono fra le più pericolose d’Europa e gli incidenti stradali nel nostro Paese continuano a rappresentare un’emergenza sociale. Con questa nuova campagna vogliamo far capire che, sulla strada, una guida irresponsabile può avere conseguenze drammatiche”, ha detto Aldo Minucci, presidente dell’Ania, alla presentazione della campagna. Come ricorda la Fondazione Ania, nell’ultimo anno in Italia, a causa degli incidenti stradali, hanno perso la vita ogni giorno 11 persone, in totale 3.860 morti. I feriti sono stati oltre 900mila nell’ultimo anno, 100mila dei quali hanno riportato invalidità permanenti gravi. Sulle strade sono a rischio non solo i 40 milioni di automobilisti, ma anche i passeggeri, i motociclisti, i ciclisti e i pedoni. L’Italia è, infatti, il primo Paese in Europa per percentuale di morti sulle due ruote, il terzo per i pedoni e i ciclisti. “Pensaci” è l’invito della campagna, che induce a una riflessione profonda su come determinate condotte di guida possano causare dolori a se stessi e agli altri. Un messaggio trasmesso utilizzando la metafora del “Circo della strada”. “Il traffico, come la vita”, spiega Oliviero Toscani, “è un grande circo che va in scena ogni giorno. Ogni partecipante ha il suo ruolo, i suoi tempi scenici e il suo obiettivo; bisogna che tutto funzioni al meglio perché si arrivi alla fine dello spettacolo senza intoppi. Anche i clown più esuberanti devono essere professionisti molto seri”. <p>Vi ricordo che Oliviero Toscani è il fotografo che per anni si è occupato dell'immagine della Benetton.</p><div><div><iframe width="480" height="270" src="//www.youtube.com/embed/Mt3lgLe1jWU?rel=0" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div></div><h1>Attività</h1><ul><li>Leggete l'articolo.</li><li>Sposate la causa della divulgazione dei dati di mortalità e invalidità della guida irresponsabile e disattenzione? </li><li>Non avrebbero potuto ideare uno spot a meno impatto emotivo?</li><li>Non vi sembra che il clown, simbolo del divertimenti e dell'allegria, spaventi parecchio i più piccini, soprattutto con il tono della voce?</li></ul><p> </p><br />Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4552665689194388763.post-2464417905501942932013-04-12T01:34:00.000+02:002013-07-07T14:04:53.055+02:00Per parlare - Cercasi laureati per impiego gratuitoDa un'inchiesta condotta dal quotidiano <em>La Repubblica</em> emerge che i Comuni di tutta Italia pubblicano bandi alla ricerca di professionisti (architetti, ingegneri, giornalisti) disposti a lavorare senza compenso.<br />
<a name='more'></a> Il vantaggio? Una citazione sul curriculum.<br />
<br />
Parlatene toccando i seguenti punti:<br />
<ul>
<li>Accettereste mai di lavorare a simili condizioni?</li>
<li>Come sono finiti sul lastrico i Comuni?</li>
<li>Quali sono le prospettive di lavoro per i giovani del XXI secolo?</li>
</ul>
<u>Per saperne di più</u><br />
<ul>
<li> <em><a href="http://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/2013/04/09/news/concorsi_lavoro_gratis_pa-55858335/?inchiesta=%2Fit%2Frepubblica%2Frep%2Dit%2F2013%2F04%2F09%2Fnews%2Flavoro_si_ma_gratis%2D56291580%2F" target="_blank"><strong>Cercasi laureati per impiego gratuito</strong></a></em> </li>
</ul>
<u>Lessico</u><br />
<br />
<ul>
<li>finire sul lastrico: ridursi nella più nera miseria</li>
</ul>
Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4552665689194388763.post-80446015996497110452013-04-12T00:10:00.001+02:002013-07-07T14:06:37.790+02:00NA2 - Cloze - Un'isola feliceNA2 - Cloze - Per accedere all'esercizio clicca <a href="http://www.italiano-elledue.com/images/cloze/un_isola_felice.htm" target="_blank"><strong>QUI</strong></a>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4552665689194388763.post-48475241368634648142013-04-12T00:06:00.000+02:002013-07-07T14:07:22.957+02:00NI1 - Cloze - Cerco lavoroNI1 - CLOZE - Per accedere all'esercizio clicca <a href="http://www.italiano-elledue.com/images/cloze/cerco_lavoro.htm" target="_blank">QUI</a>. Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4552665689194388763.post-85715955543649853602013-04-11T09:58:00.001+02:002013-04-11T23:58:11.402+02:00Ladri di bicicletteRicorderete il film <em>Ladri di biciclette </em>del regista Vittorio de Sica, in cui un disoccupato viene derubato della bicicletta, indispensabile per il lavoro che ha appena trovato. <br />
<a name='more'></a>Poi, accompagnato dal figlio, va alla ricerca del ladro tra la solidarietà, l'indifferenza e persino l'ostilità della gente. <br />
A quanto pare il furto di biciclette è ancora frequente. Nel video che vi propongo è il proprietario stesso a rubare la propria bicicletta, per dimostrare che ancor oggi i passanti che lo vedono al massimo guardano quello che sta facendo, ma nessuno gli impedisce di 'portarsi via' la bicicleta. <br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/jjoOV9XmBCc?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<br />
<u>Parlane con il compagno /a toccando i seguenti punti:</u><br />
<ul>
<li>Quale messaggio trasmette il video</li>
<li>Come avresti reagito in una situazione simile?</li>
<li>Qual è il tuo giudizio personale?</li>
</ul>
Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4552665689194388763.post-14080183016165283782013-04-09T20:54:00.002+02:002013-07-07T14:08:13.873+02:00NA2 - Ascolto - Modigliani, Soutine e gli artisti maledettiNA2 - Ascolto - Per accedere all'esercizio clicca <a href="http://www.italiano-elledue.com/images/ascolto/modigliani_palazzo_reale.htm" target="_blank"><strong>qui</strong></a>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4552665689194388763.post-70904309570589552652013-04-06T01:01:00.000+02:002013-07-07T14:09:15.612+02:00NA2 - Verbi - Come favorire il sonnoNA2 - 'SI' impersonale passivante. Per accedere all'esercizio clicca <a href="http://www.italiano-elledue.com/images/verbi/come_favorire_il_sonno.htm" target="_blank"><span style="color: black;"><strong>QUI</strong></span></a>.Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4552665689194388763.post-68896875580849600032013-04-05T04:52:00.000+02:002013-04-11T09:00:07.846+02:00Il museo del mondoVi segnalo <em>Il museo del mondo, </em>una <strong>sezione speciale</strong> del quotidiano <em>La Repubblica </em>(iniziata il 6 gennaio 2013 e che proseguirà per tutto l'anno), in cui la scrittrice Melania Mazzucco commenta 50 opere d'arte, da lei scelte tra le tante che ha visto in musei, chiese, gallerie d'arte...<br />
<a name='more'></a><div>
</div>
In un <strong>video</strong> la scrittrice spiega le ragioni per cui ha scelto quelle 50 opere e come esse le hanno 'cambiato la vita'. <br />
<div>
</div>
Ecco i link: <br />
<div>
</div>
<ul>
<li><a href="http://temi.repubblica.it/repubblicaspeciale-mazzucco/" target="_blank">Il museo del mondo</a></li>
<li><a href="http://video.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/melania-mazzucco-presenta-il-suo-museo-del-mondo/114780/113183" target="_blank">Intervista a Melania Mazzucco</a> (video)</li>
</ul>
<br />
Nello speciale viene proposto ai lettori di partecipare al servizio, rispondendo alle seguenti domande:<br />
<ul>
<li>Dovendo condividere con gli altri l’emozione di una scoperta, con quale opera d'arte comincereste la vostra collezione privata? </li>
<li>Quale opera d'arte vorreste inserire nel museo del <em>vostro</em> mondo?</li>
</ul>
Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4552665689194388763.post-85945405699050890612013-04-04T04:57:00.000+02:002013-07-07T14:10:05.592+02:00NA2 - Cloze - L'ultima gocciaNA2 - CLOZE - Per accedere all'esercizio clicca <a href="http://www.italiano-elledue.com/images/cloze/l_ultima_goccia.htm" target="_blank"><strong>qui</strong></a>Unknownnoreply@blogger.com