venerdì 7 giugno 2013

L'importanza delle scarpe

Girando ieri per la rete uno degli argomenti che più ha attirato la mia attenzione è stato quello sulle scarpe. Credete che sia banale parlare di scarpe? Forse no se pensiamo all'importanza del settore calzaturiero e del pellame, agli artigiani della scarpa o 'scarpai', agli stilisti di calzatura, ai consulenti d'immagine, senza tralasciare storici, antropologi, psicologi, podologi, ecc. ecc. E, siamo sinceri, meglio detto sincere, non sono le scarpe la nostra grande passione? Chi non si sofferma davanti alla vetrina di un negozio di scarpe?
  "Ogni scarpa una camminata, ogni camminata una diversa concezione del mondo" (da "Bianca" di Nanni Moretti, 1983)
La battuta tratta dal film di Moretti sintetizza il ruolo della scarpa non solo come prodotto in sé ma come elemento che influenza la persona e la sua psicologia.

Commentate le seguenti frasi:
  • Le scarpe che indossiamo sono uno dei nostri biglietti da visita, rivelano dati della nostra personalità ben più di tante parole.
  • Le scarpe dovrebbero essere prima di tutto funzionali, comode e con un tocco estetico gradevole
  • Le scarpe oggi servono a tutto, tranne che a camminare. 

Ecco il famoso spezzone sulle scarpe:



La trascrizione vi faciliterà la comprensione delle battute
Ecco che le dicevo? Ogni scarpa una camminata. Ogni camminata una diversa concezione del mondo. Comunque volete stare comodi a casa vostra? Si, fate quello che volete, ma non le pantofole! Le donne al limite possono mettersi le scarpe cinesi anche se mi hanno sempre lasciato un po’ freddo, quei colori così decisi, rosso-rosso, azzurro-azzurro, nero-nero. E poi quella specie di scollatura attraverso cui si intravedono alcune dita. Ma che, mi vuoi provocare facendomi vedere un po’ di dita? E allora le caviglie? Io non sto malissimo, no, no. Ma questi, questi sono i sandali blu con quattro buchi che avevo da bambino, quando andavo d'estate, la domenica... Chissà chi è la madre...  E quando ho visto le sue scarpe io ho capito tutto di lei: è un uomo che ha sofferto, che ha solo un paio di scarpe alla volta, che piano piano si consumano, diventano lise, perdono il colore. Quando io ho guardato le sue scarpe ho pensato: ora glielo dico subito. - Che cosa? Che sono io quello che cerca, che sono stato io. - Ma perché, erano suoi amici, che cosa le avevano fatto? Mi avevano deluso. Gli amici ti deludono, la gente normale no. A me piacciono le coppie felici, io li aiuto, li indirizzo sulla strada giusta, gli dò consigli, però non li seguo più quando fanno quegli errori così stupidi. Cominciano a dirsi le bugie, poi si separano, poi ritornano a stare insieme però è troppo tardi, perché ormai sono feriti e cattivi e allora non li voglio più vedere. Una volta era più facile giudicare, come con le scarpe: c’erano solo alcuni modelli, molto caratterizzati, erano quel tipo di scarpe e basta. Ora invece tutto è più confuso, uno stile si è intrecciato a un altro, le cose non sono più nette. - No, scusi, stavamo parlando dei suoi amici.. - Si, gli amici non possono comportarsi così, perché io mica divento amico del primo che incontro. Io decido di voler bene, scelgo; e quando scelgo è per sempre.

Vi consiglio un ascolto sulla storia delle scarpe dal titolo Tacchi a spillo